Ping pong 037. UN DIO PIÙ PICCOLO DEL CORONAVIRUS?

DANIELA DI GILIO (10/3/20). Caro Fernando, ho una sola, “semplice” domanda da farti: hai capito qualcosa di questa storia del coronavirus Covid 19?

 

RISPOSTA (13/3/20). Cara Daniela, sono concentrato nel portare avanti il lavoro sulla Lettera agli Ebrei, perciò posso risponderti solo brevemente e senza tanti giri di parole.

C’è chi si fa un dio a proprio piacimento, prendendo versetti biblici qua e là e dandogli poi un’interpretazione fuori contesto. Chi adora questo dio ne esalta la potenza, ma il suo regno difficilmente va al di fuori del locale di culto, perché nella realtà spesso pensa che domini “il principe di questo mondo”. Quel dio in fondo fa parte del mondo di babbo natale.

Ora quel dio è diventato più piccolo del coronavirus, dato che non riesce a tenerlo fuori del suo regno (locale di culto). Poco vale la giustificazione che quel dio ha occupazioni più elevate che quella di pensare ai virus (e a chi ne muore), mentre sarebbe orribile pensare che sia stato proprio lui a metterlo in circolazione.

Com’era orribile pensare che Nabucodonosor avrebbe distrutto il Tempio di Javè… per ordine di Javè. Geremia osò affermarlo e fu considerato un pazzo che si illudeva di essere profeta, pericoloso per se stesso e per il popolo di Dio, perciò da mettere in prigione e ucciderlo (Ger 26:8; 29:26-27). Se oggi qualcuno si azzardasse a dire che è stato il Dio di Gesù a dare via libera al coronavirus, credo che difficilmente la passerebbe liscia e, fra i più pericolosi, potrebbe esserci qualcuno che dice di seguire la Bibbia.

Se prendiamo L’INSIEME della Bibbia, a me sembra che la questione sia chiara. A partire dal peccato di Adamo c’è stata una frattura fra Dio, da un lato, e l’uomo con il suo mondo, dall’altro. Una frattura accentuatasi con l’uccisione del Figlio di Dio, della quale siamo responsabili NOI TUTTI.

Quando Israele iniziò il suo percorso nel deserto, Dio gli disse: «Se ascolti attentamente la voce di Javè che è il tuo Dio, e fai ciò che è giusto agli occhi suoi […] io non ti infliggerò nessuna delle infermità che ho inflitte agli Egiziani, perché IO SONO JAVÈ, COLUI CHE TI GUARISCE» (Eso 15:26). Mentre alla fine Mosè avvertì Israele che, se non avesse obbedito: «Javè ti colpirà con l’ulcera d’Egitto, con emorroidi, con la rogna e con la tigna, da cui non potrai guarire» (Deu 28:27).

Prima di dare il suo insegnamento più noto (discorso sul monte, Matteo capp. 5-7), Gesù mostrò la potenza di GUARIRE TUTTI I MALATI a livello internazionale (Mat 4:23-25). Mentre l’Apocalisse è lì a dirci cosa succederà a questo mondo se continuerà a fabbricarsi e ad adorare gli idoli, con una sola via di scampo per il mondo, quella di invocare Gesù, disponendosi ad accoglierlo come «Colui che viene nel nome di Javè» (Mat 23:39; Apo 22:17-20). DAF.