ISRAELE, TERZO TEMPIO E SETTANTESIMA SETTIMANA DI DANIELE 

Scarica qui il file

In un post su FB del 3/1/18, Oele Boehle interviene su due controversi testi biblici collegabili con l’Anticristo: la settantesima settimana di Daniele 9:27 e 2Tessalonicesi 2:3-4 che parla dell’Anticristo che si siede nel tempio di Dio. Ho affrontato questi argomenti basandomi sul testo della Bibbia in italiano (“L’Anticristo si porrà nel terzo Tempio?”, post del 4/1/17, e cap. 23 riguardante Daniele sul “Riassunto dell’AT”), mentre nel post di Boehle si esaminano le parole nei testi originali, le conclusioni a cui giungiamo sono comunque analoghe.

Riassumo brevemente il post di Boehle, poi lo incollo intero reimpaginandolo (e indicando un evidente errore di copiatura), infine ne indicherò il link.

RIASSUNTO.

Il post di Boehle prende lo spunto dalla decisione di Trump di spostare l’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme, decisione che certi evangelici vedono come un altro passo verso la costruzione del terzo tempio, dove si dovrebbe installare l’Anticristo.

Su Daniele 9:27 Boehle riporta prima il parere dell’ebrea messianica Yifat Goddard e poi dell’ebreo messianico Herman Goldwag. Facendo l’analisi linguistica, essi affermano che colui che in Daniele colui che rafforza il patto è riferito al Messia, non all’Anticristo. Goldwag che conclude che «le 70 settimane di Daniele sono già state compiute 2000 anni fa».

Riguardo invece al tempio, nel Nuovo Testamento in greco si usano due parole, “naos” e “hieron”, in italiano ambedue tradotte con “tempio”, anche se “naos” si riferisce sempre a un tempio spirituale e “hieron” al tempio fisico di Gerusalemme. Quando Paolo parla di tempio usa sempre “naos” e perciò si riferisce alla Chiesa. Per esempio in 1Corinzi 3:16: « Non sapete voi che siete il tempio di Dio e lo Spirito di Dio abita in voi?» (vedere anche 2Cor 6:16 e Efe 2:21). Il termine “hieron” è usato solo nei Vangeli e negli Atti (per es. in Mat 21:12). Da ciò si può dedurre che in 2Tessalonicesi 2:3-4 Paolo si riferisca al tempio rappresentato dalla Chiesa, quando scrive su «l’uomo del peccato» che arriverà «fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso e proclamandosi Dio»

POST DI OELE BOEHLE.

In risposta alla dichiarazione di Trump riguardo Gerusalemme qualcuno ha detto che il presidente aprirà la strada per la ricostruzione del Tempio e la firma di un patto di 7 anni tra l’anticristo e Israele. Questa visione è popolare tra i cristiani evangelici e si basa su Daniele 9:27 e 2 Tess. 2:3-4.

Tuttavia, Yifat Goddard, un’israeliana messianica, mi ha spiegato che grammaticalmente Daniele 9:27 si riferisce al Messia (versetto 25 e 26a) che rafforza un patto, e non all’anticristo.

Herman Goldwag, un altro ebreo messianico e autore di un libro sulle 70 settimane di Daniele [1], arriva alla stessa conclusione e aggiunge alcune osservazioni. Lui dice che la frase “Egli stipulerà un forte patto” è in ebraico “vehighbir brit” e si riferisce al rafforzamento di un patto già esistente. Un altro errore è la frase “un patto con molti”, ma nel testo ebraico è scritto “brit la-rabim”; l’articolo ‘la’ (ל) significa ‘per’, mentre ‘rabim’ (רבים) significa ‘molti’. Pertanto la traduzione dovrebbe essere “un patto per molti”. Ed è esattamente ciò che Yeshua ha dichiarato: ‘perché questo è il mio sangue, il sangue del rinnovato patto (brit) che è sparso per molti (rabim) per il perdono dei peccati’ (Matteo 26:28). Goldwag aggiunge che le 70 settimane di Daniele sono già state compiute 2000 anni fa.

L’altro argomento è l’anticristo nel “tempio di Dio” (2 Tess. 2:3-4 [nell’originale c’è 2 Salmi 2:3-4 ed è un evidente errore di copiatura, ndr]). L’idea è che, poiché non c’è più un tempio, questo deve essere ricostruito e quindi l’anticristo entrerà in esso e proclamerà che è (un) dio. Tuttavia, il testo greco usa il termine “naos” (ναος) [2], che non è un tempio fisico bensì spirituale. Questo è evidente nella lettera ai Corinzi, dove si usa lo stesso termine: “Non sapete voi che siete il tempio di Dio e lo Spirito di Dio abita in voi?” (1 Cor 3:16). Lo stesso vale per 2 Cor. 6:16: “E quale accordo c’è tra il tempio di Dio e gli idoli? Poiché voi siete il tempio del Dio vivente…”. Il termine “tempio di Dio” può anche essere trovato nella lettera agli Efesini, dove Paolo parla dei “santi che sono in Efeso” (Efe 1: 1) che sono diventati “un tempio santo nel Signore” (Efe 2:21). È ovvio che ogni qualvolta troviamo il termine “tempio di Dio” (ναος Θεου), è usato in senso spirituale e si riferisce ai seguaci di Yeshua.

Ogni volta che il N.T. parla di un tempio fisico, che si trovava a Gerusalemme, il termine greco è “hieron” (ιερον): ad es. “Yeshua entrò poi nel tempio [hieron] e scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere” (Matteo 21:12). Il termine ‘hieron’ è usato solo nei Vangeli e nel libro degli Atti. Quando il N.T. fu tradotto, questa importante distinzione si perse ed entrambi i termini – hieron (ιερον) e naos (ναος) – furono tradotti con “tempio”, causando così questo fraintendimento sull’anticristo seduto nel terzo tempio.

Se qualcuno vuole leggere il libricino in inglese di Herman Goldwag, mi mandi un messaggio.

NOTE.

[1] Goldwag, H., Daniel’s 70 weeks prophecy: an exposition based on the Hebrew text

[2] Green, Jay P., Interlinear Greek-English New Testament, vol. 4

LINK: https://www.facebook.com/oele.boehle/posts/1693882650672623