PAOLO DISPREZZAVA I MIRACOLI E LA SAPIENZA?

CARMINE ALAIA (13/6/16). Caro Fernando, Paolo in Atti ha dimostrato ai Giudei che lui non era un contestatore, mentre ai Corinzi dice: «Non ha forse Dio reso pazza la sapienza di questo mondo? Poiché il mondo non ha conosciuto Dio mediante la propria sapienza, è piaciuto a Dio, nella sua sapienza, di salvare i credenti con la pazzia della predicazione. I Giudei infatti chiedono miracoli e i Greci cercano sapienza, ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per gli stranieri pazzia» (1Cor 1:20-23). Forse la traduzione non è corretta?

RISPOSTA (17/11/6). La Bibbia è un punto di riferimento comune per tutti i cristiani, perciò dobbiamo partire dall’accettarla così com’è, esprimendo delle riserve sulla traduzione solo in casi particolari e ben documentati. Il passo da te citato è molto utile per renderci conto di un modo di ragionare di Paolo che tende ad essere “iperbolico”, in bianco e nero. Ciò comporta che, concentrandosi su una sua sola espressione, non cogliamo la complessità del suo pensiero, che può essere compreso correttamente dall’insieme del Nuovo Testamento. Leggendo quanto tu riporti, infatti, si è portati a pensare che Paolo non si fece strumento di miracoli, né fece leva sulla sapienza. In Atti invece leggiamo che «Dio faceva miracoli straordinari per mezzo di Paolo» ed ad Atene usò largamente anche la sua preparazione culturale (Atti 19:11; 17:22-31). Tenendo conto della nostra mentalità, perciò, farei la seguente parafrasi: «I Giudei chiedono miracoli e i miracoli sono stati fatti, mentre i Greci cercano sapienza e noi ne mostriamo i limiti, ma il centro e la finalità della nostra predicazione è Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per gli stranieri pazzia». Con i filosofi ateniesi, infatti, Paolo usò prima la sapienza, per poi annunciare la risurrezione, che per loro era pazzia (Atti 17:32). D’altronde Gesù stesso rimproverò i Giudei di basarsi troppo sui miracoli, ma non si rifiutò certo di accontentarli, anche se poi li invitò ad andare oltre (Giov 4:48; 6:27).