DIALOGHI SULLA LETTERA AI ROMANI. Una teologia di Paolo dedotta dall’Antico Testamento

di Fernando De Angelis (30/4/25)

Il libro è in corso di stampa e dovrebbe essere reperibile dopo il 15 maggio. È il volume n. 8 della collana “DA ADAMO AGLI APOSTOLI. Panoramica di tutta la Bibbia basata sul testo in sé”. Come il precedente, riguardante la 1Corinzi, riassume quanto esposto in dialoghi online a suo tempo pubblicati. I due volumi costituiscono il terzo ciclo della collana, come illustrato in un precedente post (link). Il libro è acquistabile presso la CLC (https://clcitaly.com/) o altrove (Euro 9,00). Riporto sotto la sintesi fatta nella IV di copertina e il frontespizio. Lo invierò in omaggio ai primi 5 frequentatori del sito che me lo chiederanno entro il 31 maggio (deanfer2018@gmail.com).

QUARTA DI COPERTINA

La Lettera ai Romani fornisce la più chiara e completa bussola teologica, così riassunta: «Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è nel Messia Gesù» (3:23-24). Paolo si rivolge «a persone che hanno conoscenza della legge» (7:1), ma i cristiani di oggi conoscono poco l’Antico Testamento e spesso lo disprezzano. Così molte parti della Lettera risultano poco comprensibili o inaccettabili.

Per esempio, molti ritengono che Paolo stia esprimendo una dottrina nuova, mentre subito dopo afferma: «Annulliamo dunque la legge mediante la fede? No di certo!» (3:31). Dandone prova (capitolo 4) facendola risalire ad Abramo e a Davide (quindi sia prima che dopo la legge di Mosè).

Il libro riassume 31 conversazioni online pubblicate su YouTube negli anni 2020-2023. Sugli ultimi due capitoli sembrava che ci fosse poco da dire, invece è stato utile approfondire vari dettagli, riguardanti Paolo, il suo insegnamento e come collocare questa Lettera.

È facile pensare di avere già una conoscenza sufficiente della Lettera ai Romani, ma è necessaria una lettura più attenta del solito, se si vuole capire meglio ciò che Paolo voleva trasmettere ed evitare errori di comprensione anche gravi.