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«ECCO L’AGNELLO DI DIO»: NON PORRE LA FRASE FUORI CONTESTO

MARCHIDAN CRISTIAN. All’inizio del Vangelo di Giovanni, il Battista indica Gesù come «l’Agnello di DIO, che toglie il peccato del mondo» (Giov 1:29,36). Non era già un chiaro annuncio che Gesù sarebbe morto per la nostra salvezza?

RISPOSTA. Un conto è capire la frase in sé e tutt’altro è vederla nel suo contesto. Per esempio, Giovanni privilegia un “approccio globale” anticipando già tutto nei primi cinque versetti, mentre Matteo distingue bene le varie fasi della vita pubblica di Gesù. Ciascuno dipinge un quadro vero, ma ciascuno a suo modo, perciò quella frase sarebbe fuori posto all’inizio del Vangelo di Matteo. Dato che il Battista, come poi gli apostoli, si basavano sull’Antico Testamento, è inevitabile pensare agli agnelli che venivano dati come sacrificio espiatorio, in primo luogo l’agnello pasquale. Perciò questa affermazione del Battista può facilmente essere usata per rafforzare un’idea molto diffusa ma non corretta, cioè quella che Gesù avrebbe fatto sapere della sua morte agli apostoli fin dall’inizio. Matteo lo esclude in modo radicale, ma anche Giovanni registra il loro disorientamento, quando Gesù lo rende esplicito e ancor più quando muore (Giov 16:17-20; 18:17). Poco dopo, il Vangelo di Giovanni torna sullo stesso tema ed è riportato che Gesù afferma: «Il pane che io darò è la mia carne, che darò per la vita del mondo […] chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna» (6:51-54). Sono parole che a noi appaiono inequivocabili, ma per gli apostoli in quel momento avevano un significato impreciso e misterioso. Uno degli obiettivi che mi prefiggo è quello di valorizzare non solo la Bibbia nel suo insieme, ma anche ciascun libro nella sua autonomia. Per questo, nella Classe di studio su Matteo della quale fai parte, cerchiamo di restare ancorati al testo di Matteo, aprendo parentesi dove Matteo ci invita a farlo; usando invece con prudenza, e solo dov’è necessario o utile, gli altri due sinottici, evitando ancor più di coinvolgere un Vangelo di Giovanni che manifesta con evidenza un suo approccio molto particolare. DAF